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Cronaca

PORTICO DI CASERTA. La Polizia Locale scova lavoratori a nero ed imprese operanti senza apertura della posizione alla cassa edile

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PORTICO DI CASERTA – LA POLIZIA LOCALE SCOVA LAVORATORI EDILI A NERO SUI CANTIERI ED IMPRESE EDILI OPERANTI SENZA APERTURA DELLA POSIZIONE ALLA CASSA EDILE

Continua in modo incessante il controllo del territorio da parte della Polizia Locale di Portico di Caserta, diretta dal Comandante Colonnello Antonio Piricelli.

Nell’ambito del controllo generale del territorio il Comandante Piricelli, unitamente ai suoi collaboratori, nell’ispezionare alcuni cantieri edili, ha scovato lavoratori intenti ad operare che prestavano la loro opera risultando non assunti dall’impresa ed impiegati irregolarmente cosidetti ”a nero”.

Nel corso degli accertamenti effettuati, le ditte incaricate dai proprietari committenti sono risultate operare prive dell’apertura della posizione alla cassa edile. All’esito del controllo sono stati redatti gli atti di rito e trasmessi agli organi competenti per le sanzioni successive.

Il monitoraggio del territorio finalizzato a prevenire e reprimere gli abusi continua anche in altri settori.

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Caivano

Proteste a Caivano, “Meloni fermi demolizioni delle nostre case”

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Proteste a Caivano, poco prima dell’arrivo della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di alcuni cittadini che urlano “No” all’abbattimento delle loro abitazioni.
Trattasi di cittadini che in passato hanno commesso degli abusi, alcuni sostengono di averli sanati e di aver pagato anche le relative multe ma nonostante questo vivono sono sotto la costante minaccia di un prossimo sgombero.

La protesta è stata organizzata dall’associazione ‘Casa Mia’, che difende le case campane dall’abbattimento, con tanto di slogan come “Signora Meloni dovete fermare gli abbattimenti subito” o come “vogliamo la prescrizione entro i cinque anni”

“Rappresento migliaia di povere famiglie, umili, che potrebbero vedere la propria casa a terra. Abbattono sempre noi, la povera gente. Il ministro Salvini ha fatto queste specie di condono che non serve a niente. A noi non serve un condono ma una sanatoria. Bisogna sanare tutte quelle case che si possono sanare. Si tratta di errori commessi nel passato dai nostri genitori, anche dei nostri nonni ma che noi abbiamo fatto in modo di sanare. Non è giusto, noi abbiamo anche pagato una multa di 35.000 euro.”, le parole di Domenico Esposito, presidente dell’associazione “Casa Mia” ai microfoni de “Il Mattino”.

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Acerra

Terra dei fuochi, maxi sequestro di 200 milioni per i fratelli Pellini

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Maxi sequestro da 200 milioni di euro per i fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori di Acerra, in provincia di Napoli, operanti in diversi settori economici, tra cui la gestione del recupero, smaltimento e riciclaggio di rifiuti urbani e industriali. 
La notifica del provvedimento da parte dei finanzieri Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli è stata contestuale a un ordine di dissequestro e restituzione della Cassazione.

La sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura, ha emesso il nuovo decreto di sequestro.

Nel 2017, l’enorme patrimonio dei fratelli Pellini era già stato sottoposto a sequestrato preventivo a seguito della loro condanna definitiva per disastro doloso continuato.
Fu dimostrato che gran parte dei beni derivavano da attività illecite.

Nel 2019, questi beni furono sequestrati in primo grado e il sequestro fu confermato dalla Corte di Appello di Napoli, nel giugno 2023. 
Ciononostante, con una sentenza del 29 aprile 2024, la Corte di Cassazione ha annullato il decreto della Corte di Appello, ordinando la restituzione dei beni ai fratelli Pellini.
In risposta a questa sentenza, la Procura Generale della Repubblica, presso la Corte d’Appello di Napoli, ha incaricato l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di eseguire i relativi adempimenti, con l’assistenza della Guardia di Finanza di Napoli.

Allo stesso tempo, la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha emesso un nuovo provvedimento di sequestro per i beni dei fratelli Pellini, motivato da ragioni formali che avevano invalidato il primo sequestro. Dopo un’accurata verifica dei beni, il Tribunale di Napoli ha disposto nuovamente il sequestro nei confronti dei fratelli Pellini e dei loro familiari.

I beni sequestrati includono 8 società, 224 immobili, 72 autoveicoli, 75 rapporti finanziari, 75 terreni, 3 imbarcazioni e 2 elicotteri, per un valore complessivo stimato di 201.476.743 euro.

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Cronaca

Neonato trovato morto tra gli scogli, rintracciata la mamma: è una 13enne

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Domenica sera, 26 maggio, è stato trovato il corpo senza vita di un neonato, con ancora il cordone ombelicale attaccato, all’interno di uno zaino tra gli scogli a Villa San Giovanni, in Reggio Calabria.
A tal riguardo, è stata fermata – nella mattina di oggi – la madre, una tredicenne di nazionalità italiana. La ragazza è stata individuata nell’abitazione dei genitori, a Villa San Giovanni, ed è stata portata in ospedale perché affetta da setticemia, conseguenza del parto che sarebbe avvenuto in circostanze sulle quali sono in corso le indagini degli investigatori.
Stretto riserbo, al momento, da parte di inquirenti e investigatori.

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